Per migliaia di anni re, regine e generali hanno avuto bisogno di sistemi di comunicazione efficienti per governare i loro paesi e impartire ordini ai propri eserciti. Erano tuttavia ben consci delle possibili conseguenze che la caduta dei loro messaggi in mani ostili avrebbe comportato. Informazioni preziose sarebbero state a disposizioni delle nazioni rivali e degli eserciti nemici.
Inizialmente tali informazioni erano celate agli sguardi indiscreti per mezzo della steganografia (dal greco "scrittura coperta"), ovvero l'arte di celare messaggi segreti durante il loro trasporto. Tra i più famosi esempi, quello narrato da Erodoto, a proposito di un esule che, per avvertire gli ateniesi dell'imminente attacco dell'impero persiano, nascose il suo messaggio sotto la cera di una tavoletta usata per scrivere. Dette così modo agli Ateniesi di organizzare le proprie difese.
Nell'antica Cina i messaggi erano scritti su strisce di seta che, accartocciate e coperte di cera, venivano inghiottite e trasportate dagli schiavi.
A Roma, già nel I secolo d.C., Plinio il Vecchio descrisse le tecniche per preparare l'inchiostro "simpatico", invisibile normalmente ma rivelabile se esposto a un calore moderato.